Chiara: mi cogli alla sprovvista. Cosa diceva il cane al lupo? Spostata: dici che il gatto è preoccupato per qualcuno? Credo tu stia sottovalutando il naturale egoismo felino.
Quam dulcis sit libertas breviter proloquar (1): un giorno un lupo smagrito e affamato si imbatte in un cane paffuto. E il lupo chiede al cane: “Come mai sì lustro? \ e con che nutrimento ti fai sì corpacciuto?” (4-5). Il cane gli risponde che è sufficiente prestare servizio come custode dell’uscio del suo padrone per diventare altrettanto pasciuto e lustro. È sufficiente proteggere la casa dai ladri per avere cibo in quantità. Il lupo è attratto da questa prospettiva (“Ma sì, son pronto; or vita aspra traendo \ nevi e piogge patisco nella selva. \ Quanto più facile sarà mio vivere sotto un riparo e d’abbondante cibo \ satollarmi ozioso!”, 11-14), e segue volentieri il cane. Ma quando vede il segno della catena che solca il collo del cane, gli domanda la ragione. Allora scopre che il cane viene legato durante il giorno, e che al calar della notte viene slegato e nutrito con pane, ossi e diverse cibarie (“e allora senza sforzo \ si riempie il mio ventre”, 23-24). Il lupo, contrariato, gli domanda: “Di’, se ti viene il ticchio \ d’andartene a zonzo, t’è concesso?” (25). Alla risposta negativa del cane, il lupo rifiuta la rosea prospettiva di abbondante cibo in cambio della propria libertà: “goditi i tuoi vanti, cane: \ non voglio essere un re se non son libero” (26-27).
Chiara: grazie, adoro queste storie e mi accorgo che non ne ho lette abbastanza. Esco e vado a comprarmi Fedro. Nel tragitto, cercherò occasioni di dire "corpacciuto", che come aggettivo mi è piaciuto molto. Aggiungo che, vista la catena al collo del gatto, la tua teoria regge. Speriamo che il gatto rinsavisca prima che lo attacchino da qualche parte.
per essere carini, sono carini ma, io non ci vedrei tutta questa dolcezza... il dalmata, noto cane dispettoso, sta convincendo il micio ad andare prima lui dal veterinario che poi lui lo seguirà...che bugiardo!
V: mi sembra un dialogo drammaticamente plausibile. Chiara: infatti, avevo messo in lista di dire anche "satollarmi ozioso"; sai, lì ho bisogno di un po' di aiuto. Eufrasia: ahi! ciò confermerebbe la teoria di V! Sgrignapola: sì, ma anche il cane deve stare attento; con tutti gli immigrati che si sono nel Nordest, hai visto mai che il veterinario è coreano.
Hmm, servirebbe anche a me il dalmata che tranquillizza, i miei due cani quando andiamo dal veterinario creano il panico; una non vuole entrare, e stiamo parlando di un husky che ha forza da vendere, si impunta sulla zampe e per farla schiodare servono dei trabocchetti “astutissimi”, l’altro invece entra di corsa per scatenare il putiferio con gli altri animali in attesa. Insomma, diciamo che non passiamo inosservati . :D
(Secondo “hmm”). Filter, scusa, credo di aver fatto un pasticcio con l’indirizzo del mio blog, poi mi lamento dei miei cani che si fanno sempre riconoscere, mi sa che è vero che somigliano ai padroni . :D
Oppure cane che cerca di convincere gatto dei vantaggi della vita domestica (versione cinofelina della storiella del cane e del lupo...).
RispondiElimina"Su, vedrai, il dottore ha detto che si riprenderà..."
RispondiEliminaChiara: mi cogli alla sprovvista. Cosa diceva il cane al lupo?
RispondiEliminaSpostata: dici che il gatto è preoccupato per qualcuno? Credo tu stia sottovalutando il naturale egoismo felino.
Lupus ad canem (Fedro, Favole, Libro III, 7)
RispondiEliminaQuam dulcis sit libertas breviter proloquar (1):
un giorno un lupo smagrito e affamato si imbatte in un cane paffuto. E il lupo chiede al cane: “Come mai sì lustro? \ e con che nutrimento ti fai sì corpacciuto?” (4-5). Il cane gli risponde che è sufficiente prestare servizio come custode dell’uscio del suo padrone per diventare altrettanto pasciuto e lustro. È sufficiente proteggere la casa dai ladri per avere cibo in quantità. Il lupo è attratto da questa prospettiva (“Ma sì, son pronto; or vita aspra traendo \ nevi e piogge patisco nella selva. \ Quanto più facile sarà mio vivere sotto un riparo e d’abbondante cibo \ satollarmi ozioso!”, 11-14), e segue volentieri il cane. Ma quando vede il segno della catena che solca il collo del cane, gli domanda la ragione. Allora scopre che il cane viene legato durante il giorno, e che al calar della notte viene slegato e nutrito con pane, ossi e diverse cibarie (“e allora senza sforzo \ si riempie il mio ventre”, 23-24). Il lupo, contrariato, gli domanda: “Di’, se ti viene il ticchio \ d’andartene a zonzo, t’è concesso?” (25). Alla risposta negativa del cane, il lupo rifiuta la rosea prospettiva di abbondante cibo in cambio della propria libertà: “goditi i tuoi vanti, cane: \ non voglio essere un re se non son libero” (26-27).
Chiara: grazie, adoro queste storie e mi accorgo che non ne ho lette abbastanza. Esco e vado a comprarmi Fedro. Nel tragitto, cercherò occasioni di dire "corpacciuto", che come aggettivo mi è piaciuto molto.
RispondiEliminaAggiungo che, vista la catena al collo del gatto, la tua teoria regge. Speriamo che il gatto rinsavisca prima che lo attacchino da qualche parte.
"Senti un po', cane, ma sa che io non son mica sicuro che "sterilizzazione" significa solo che mi disinfettano il pelo?
RispondiEliminaConfido nella inestirpabile intolleranza felina.
RispondiEliminaAnche satollarmi ozioso non è male, come espressione e come attività ricreativa.
per essere carini, sono carini ma, io non ci vedrei tutta questa dolcezza... il dalmata, noto cane dispettoso, sta convincendo il micio ad andare prima lui dal veterinario che poi lui lo seguirà...che bugiardo!
RispondiEliminaA Vicenza dicono spesso ai gatti che stanno andando dal veterinario.
RispondiEliminaI cani lo sanno.
V: mi sembra un dialogo drammaticamente plausibile.
RispondiEliminaChiara: infatti, avevo messo in lista di dire anche "satollarmi ozioso"; sai, lì ho bisogno di un po' di aiuto.
Eufrasia: ahi! ciò confermerebbe la teoria di V!
Sgrignapola: sì, ma anche il cane deve stare attento; con tutti gli immigrati che si sono nel Nordest, hai visto mai che il veterinario è coreano.
Sul satollarsi oppure sull'ozioso? Cambia molto, e bisogna saperlo per venirti in aiuto.
RispondiEliminaSul satollarsi. Siccome in genere mi devo satollare da me, è l'ozio senza aiuto che mi riesce difficile.
RispondiEliminaHmm, servirebbe anche a me il dalmata che tranquillizza, i miei due cani quando andiamo dal veterinario creano il panico; una non vuole entrare, e stiamo parlando di un husky che ha forza da vendere, si impunta sulla zampe e per farla schiodare servono dei trabocchetti “astutissimi”, l’altro invece entra di corsa per scatenare il putiferio con gli altri animali in attesa. Insomma, diciamo che non passiamo inosservati . :D
RispondiElimina(Secondo “hmm”).
RispondiEliminaFilter, scusa, credo di aver fatto un pasticcio con l’indirizzo del mio blog, poi mi lamento dei miei cani che si fanno sempre riconoscere, mi sa che è vero che somigliano ai padroni . :D
Ohhhhh ma che belli!!!
RispondiEliminaFederica: più che un dalmata, mi sa che a te ci vuole la carica dei 101. ;-)
RispondiEliminaMaria: vero?