Noi figli della terra amara figli della terra scura Noi senza cielo senza storia senza luce senza memoria Noi ingannati derisi violentati Noi figli di un Dio Minore coltiviamo un sogno io insieme a voi voglio cogliere un frutto dall'albero della vita
Condivido. Forse passa solitamente i suoi giorni in una cesta in penombra, lurido, acrimonioso ed afflitto (immagino il clichè del reduce del vietnam, con tanto di incubi con suono di elicotteri in sottofondo) ma quello ritratto è un cane felice, fosse anche solo perchè sente una corrente d'aria scorrergli sul muso.
Ciò che mi lascia un pò perplesso riguardo il clay regazzoni qui riprodotto è il (giusto) mistero dell'espletamento delle necessità fisiologiche.
Grazie, LoForestieroProlisso. Io avevo pensato al capitano di Forrest Gump, e anche alle motociclette di Easy Rider. Le necessità fisiologiche non mi erano venute in mente. Sgrignapola, sì, in pratica si tratta di fare il risciò di se stessi. Comunque io non avrei cuore di multare il cane per l'infrazione del ruotino. Rotella, e non dimentichiamo la sabbia nelle zampe.
Sarà che non sono in forma oggi, ma a me viene solo tristezza a vedere quel cane. Io penso alla sua sofferenza... chissà perché se tutti in quanti lo vedete cosi' felice... Il paesaggio invece, si è una cosa allegra da vedere... e fa sognare
Cktc, capisco, ma non dobbiamo dare per scontato che gli animali ragionino come noi. La locuzione "accanimento terapeutico" viene da "cane", e credo si riferisca al fatto che un cane farebbe di tutto per non lasciare morire il padrone. Un cane è il tipo di animale che può attaccare il padrone alle macchine più sofisticate e poi stare lì tutto il giorno a leccargli la faccia sperando che si risvegli. Forse si attende lo stesso da noi. Forse questo cane è felice che il padrone gli abbia comprato un carrello per portarselo con sé sulla spiaggia. O forse, chissà, è un cane che ha già firmato per l'eutanasia ma ha chiesto di camminare su una spiaggia per l'ultima volta. La vita è un piccolo mistero.
Ladra di caramelle, giusto, era un tenente! La poesia, lo so, avevo letto nome dell'autrice e titolo. Intendevo che eri stata in gamba a trovarne al volo una così azzeccata.
Dedicata al protagonista della foto:
RispondiEliminaNoi
figli della terra amara
figli della terra scura
Noi senza cielo
senza storia
senza luce
senza memoria
Noi
ingannati
derisi
violentati
Noi figli di un Dio Minore
coltiviamo un sogno
io insieme a voi
voglio cogliere
un frutto dall'albero della vita
(Lilia Verri - Il silenzio smarrito)
Ladra di caramelle, sembra scritta apposta. Chi è più figlio della terra amara e scura di un cane? Sei forte con le poesie.
RispondiEliminaScusa Filter, ma come lo sai che la ama?
RispondiEliminaCktc, glielo leggo negli occhi. A te sembra un cane che vuole morire?
RispondiEliminaCondivido.
RispondiEliminaForse passa solitamente i suoi giorni in una cesta in penombra, lurido, acrimonioso ed afflitto (immagino il clichè del reduce del vietnam, con tanto di incubi con suono di elicotteri in sottofondo) ma quello ritratto è un cane felice, fosse anche solo perchè sente una corrente d'aria scorrergli sul muso.
Ciò che mi lascia un pò perplesso riguardo il clay regazzoni qui riprodotto è il (giusto) mistero dell'espletamento delle necessità fisiologiche.
Davvero una gran foto.
Mi viene in mente una frase della mia prof di matematica: se mio nonno avesse avuto le route sarebbe stato una carriola.
RispondiEliminaNon mi sembra a norma, pero'. Manca il ruotino.
Come puoi smettere di amare la vita quando là in fondo intravedi una riga blu e il vento ti scompiglia le orecchie?
RispondiEliminaGrazie, LoForestieroProlisso. Io avevo pensato al capitano di Forrest Gump, e anche alle motociclette di Easy Rider. Le necessità fisiologiche non mi erano venute in mente.
RispondiEliminaSgrignapola, sì, in pratica si tratta di fare il risciò di se stessi. Comunque io non avrei cuore di multare il cane per l'infrazione del ruotino.
Rotella, e non dimentichiamo la sabbia nelle zampe.
Sarà che non sono in forma oggi, ma a me viene solo tristezza a vedere quel cane. Io penso alla sua sofferenza... chissà perché se tutti in quanti lo vedete cosi' felice...
RispondiEliminaIl paesaggio invece, si è una cosa allegra da vedere... e fa sognare
Cktc, capisco, ma non dobbiamo dare per scontato che gli animali ragionino come noi. La locuzione "accanimento terapeutico" viene da "cane", e credo si riferisca al fatto che un cane farebbe di tutto per non lasciare morire il padrone. Un cane è il tipo di animale che può attaccare il padrone alle macchine più sofisticate e poi stare lì tutto il giorno a leccargli la faccia sperando che si risvegli. Forse si attende lo stesso da noi. Forse questo cane è felice che il padrone gli abbia comprato un carrello per portarselo con sé sulla spiaggia. O forse, chissà, è un cane che ha già firmato per l'eutanasia ma ha chiesto di camminare su una spiaggia per l'ultima volta. La vita è un piccolo mistero.
RispondiElimina... giusto, è il cane TenenteDan! PS. la poesia però non è mia.
RispondiEliminaLadra di caramelle, giusto, era un tenente! La poesia, lo so, avevo letto nome dell'autrice e titolo. Intendevo che eri stata in gamba a trovarne al volo una così azzeccata.
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